Tunnel of Light

Il titolo di quest’opera è stato ispirato dal racconto di una NDE (Near Death Experience ovvero Esperienza Pre-Morte) vissuta anni fa da una nostra conoscente. Questo è il suo racconto:

“Avevo 23 anni e dovevo dare alla luce il mio primo figlio tramite parto cesareo. Purtroppo insorsero complicazioni che obbligarono lo staff medico ad accelerare al massimo le procedure. Nella fretta mi venne iniettata una dose eccessiva di anestesia ed io percepii chiaramente che mi stavo staccando dal corpo levitando verso il soffitto. Pur rimanendo in posizione supina riuscivo a vedere ciò che stava accadendo sotto di me: medici e infermieri che si affannavano per salvarmi, la telefonata al primario per metterlo al corrente della situazione, l’arrivo di questi che urlava dicendo: “Sono cose che non devono succedere!” Vidi tutto ciò che stava accadendo in quella sala, persino il contenuto dei cassetti chiusi.

Mentre l’equipe medica cercava di rianimarmi continuai a levitare, uscendo dal tetto e passando attraverso i muri come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Appena uscita vidi un tunnel semi-buio dai colori molto tenui con una luce brillante sul fondo a una distanza imprecisata. Sentii che dovevo proseguire in quella direzione ma ero molto impaurita finché percepii una presenza. Non potevo vederla ma era lì con me e mi abbracciò. Rimanemmo entrambi in silenzio senza proferire parola alcuna ma comunicavamo e ci capivamo perfettamente. La presenza mi disse dolcemente: “Non avere paura, questo è l’abbraccio che tanto ami e che ti è sempre mancato”. Proseguendo il mio cammino nel tunnel percepivo altre presenze tutte estremamente positive e i colori diventavano più caldi e belli man mano che mi avvicinavo alla fonte di luce. Rividi anche - come in un film - la mia vita e i miei errori inclusi quelli commessi inconsapevolmente. Ad un certo punto chiesi: ”E il mio bimbo?”. La risposta fu: “È con te e presto lo abbraccerai. Guarda come sarà a due anni”. Come preannunciato apparve mio figlio, bellissimo, con i capelli biondi e ricci all’età di due anni. Indossava pantaloncini blu, maglioncino giallo e un paio di scarpine grigie. Quando compì effettivamente due anni gli scattai una foto in cui era vestito esattamente come lo avevo visto mentre ero nel tunnel.

Ad un tratto non sentii più l’abbraccio e una voce mi disse: “Devi tornare”. A quel punto mi allontanai e non ricordo più nulla. Quando riaprii gli occhi non sapevo quanto tempo fosse trascorso. A me era sembrato un attimo, in realtà erano passati 2 giorni."