Ponte Etrusco

Questo ponte dal caratteristico profilo arcuato "a schiena d'asino" ci ricorda in colori ed atmosfere il Ponte della Badia e la Cascata del Pellicone nell'antico territorio etrusco di Vulci, in provincia di Viterbo. 

I ponti a schiena d'asino sono in realtà di epoca medievale e quasi tutti accomunati da una medesima leggenda che ne attribuisce la costruzione in tempi remotissimi all'intervento del demonio in persona! 
Maestosi e spettacolari i "ponti del diavolo" devono la loro singolare fama alla struttura particolarmente ardita che li distingueva come opere di grande impegno costruttivo, cosa che nell'immaginario popolare era possibile soltanto con l'intervento del soprannaturale. 

Il Ponte della Badia di Vulci - che ha origini etrusche ma il cui impianto attuale è frutto di fasi edilizie successive - ha una particolarità distintiva e unica: possiede in corrispondenza dell'arcata maggiore una bizzarra formazione calcarea a forma di staccio pendulo. 

Secondo la leggenda  questo "straccio" (o "coroja" nel dialetto locale) fu dimenticato dal diavolo che dopo aver completato l'opera in una sola notte lo abbandonò lì appeso per la fretta di dileguarsi all'arrivo dell'alba. Al di là di questa suggestiva spiegazione, la "Coroja del Diavolo" si formò nel corso dei secoli per effetto di una perdita presente nella canaletta del contiguo acquedotto che già al tempo dei Romani ricalcava il percorso del ponte.